La pasta

La pasta è uno dei simboli della cultura italiana, ogni regione ha le sue varietà e i suoi segreti. Ma quanto sappiamo davvero della qualità della pasta che portiamo in tavola ogni giorno? Il mercato globale della pasta è in continua espansione, con consumi che sono passati da 9 a 17 milioni di tonnellate annue in un solo decennio, per cui è cruciale interrogarsi sulla qualità e sull’impatto ambientale e sociale del nostro piatto preferito.

l’Italia produce il 25% della pasta consumata nel mondo, tuttavia, il grano utilizzato per questa produzione non è sempre italiano, anzi: ogni anno importiamo circa 3 milioni di tonnellate di grano duro, principalmente dalla Russia, per soddisfare la domanda interna ed estera e il grano utilizzato può  provenire da paesi con regolamentazioni ambientali e sanitarie molto meno rigorose delle nostre. Il problema non è solo la provenienza del grano, ma anche la sua qualità: i grani stranieri sono spesso trattati con glifosato anche nella fase di maturazione del cereale, e la presenza di micotossine, sostanze tossiche che si sviluppano in condizioni climatiche sfavorevoli, solleva preoccupazioni sulla sicurezza alimentare. A peggiorare la situazione c’è l’importazione massiccia di grano dall’Est, che ha fatto crollare i prezzi del grano nazionale, danneggiando i nostri agricoltori. Eppure, ci sono delle eccellenze che meritano di essere sostenute. Molti produttori italiani si impegnano nella coltivazione biologica di antiche varietà di grano duro, come il Senatore Cappelli, il Khorasan e i frumenti siciliani Timilìa, Russello e Perciasacchi. Questi grani, oltre a non richiedere l’uso di fertilizzanti ed erbicidi, offrono sapori autentici e proprietà nutrizionali superiori. La loro coltivazione e trasformazione richiede maggiori investimenti, ma il risultato è una pasta che rispetta l’ambiente e la nostra salute.

La qualità della pasta non dipende solo dagli ingredienti, ma anche dai metodi di lavorazione e dall’etica dei produttori. Scegliere una pasta biologica prodotta con grano italiano e metodi sostenibili significa non solo fare una scelta salutare, ma anche sostenere l’economia locale e promuovere pratiche agricole rispettose dell’ambiente. La pasta di qualità non è solo una questione di gusto, ma di responsabilità. La prossima volta che acquistiamo un pacco di pasta, leggiamo l’etichetta, informiamoci sulla provenienza del grano e sui metodi di lavorazione. Scegliere consapevolmente significa contribuire a un futuro più sano e sostenibile, per noi e per il nostro Pianeta.

(Articolo liberamente tratto dal mensile Terra Nuova)

Se vogliamo avere un’idea della modalità con cui si ottiene la pasta, dei passaggi irrinunciabili per produrla, per chiarirci le idee su che cosa significhi “trafilata al bronzo” piuttosto che no, possiamo attingere info dal sito


e, considerata anche la recente visita al pastificio Girolomoni, a quest’altro indirizzo:




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