Sementi

 


Tutti sappiamo che il commercio di sementi (e per “commercio” si intendono tutte le attività che comportano il passaggio di sementi e tuberi-seme da una persona a un’altra, compresi lo scambio o il regalo) è disciplinato da precise norme: in origine queste norme avevano lo scopo di mettere a disposizione degli agricoltori varietà più produttive, poi nel 1998 è stata emanata una vera e propria ordinanza sulle sementi e i tuberi seme.

La legislazione europea vigente sancisce in generale che solo le varietà figuranti in un catalogo ufficiale possano essere commercializzate e far ammettere altre varietà in elenco non è percorso facile per i criteri che vengono richiesti.

Sappiamo anche che sono tre multinazionali (Monsanto/Bayer, DuPont/Dow Chemical e Syngenta/ ChemChina) a controllare oggi, a livello globale,  il 63% del mercato delle sementi e il 75% di quello dei fitofarmaci: gli agricoltori di fatto non hanno possibilità di scelta e sono costretti a seguire regole imposte dalle multinazionali sia relativamente all’acquisto delle sementi che dei mezzi tecnici (fitofarmaci e fertilizzanti) necessari alla loro coltivazione. Questo monopolio ha asfissiato il mercato (in particolare le piccole aziende agricole. Molte sementi in passato venivano passate localmente da un agricoltore all’altro) e ha prodotto effetti devastanti sotto il profilo ambientale e della biodiversità.  A forza di specializzare le colture è andato perso il 75% della biodiversità e un altro terzo di ci  che resta se ne andrà da qui al 2050. Le conseguenze sono pesanti perché la biodiversità agricola è essenziale: rende le colture meno vulnerabili rispetto alle eventuali fitopatologie e in grado di rispondere meglio ai cambiamenti climatici.

Proprio per salvaguardare la biodiversità, sono nate alcune associazioni che, pur nella legalità, hanno cercato il sistema per garantire la produzione di sementi rare consentendone il commercio e lo scambio.

(Per approfondire : https://www.prospecierara.ch/it/piante/politica-sementiera/disciplinamento-dellacommercializzazione-delle-sementi.html)

Penso si debba una grande riconoscenza a tutte le associazioni che si sono costituite e mosse per far in modo che la biodiversità venisse tutelata.

Magari tra noi c’è anche qualche fortunato che ha la possibilità di coltivare il proprio orto e, se è alla ricerca di varietà particolari, pu  rivolgersi alle associazioni indicate per avere delucidazioni maggiori e/o per rifornirsi.

Di seguito una carrellata di realtà che agiscono in questo settore:

Casa dei Semi

Un’interessante iniziativa è quella della Rete semi rurali (https://rsr.bio), associazione che si propone di valorizzare il patrimonio di diversità che gli agricoltori hanno creato coltivando cereali e legumi che si sono adattati anno dopo anno alle peculiari condizioni dello spazio in cui crescono.

La missione è quella di riportare questo patrimonio in campo facilitando lo scambio di conoscenza e di semi tra gli agricoltori.

Nel video uno spaccato dell’attività della Casa delle Sementi Veneto

https://www.youtube.com/watch?v=QumPqhH6p0o

https://www.facebook.com/casasementiveneto/

Cercatori di semi

https://www.cercatoridisemi.com

In Europa stiamo assistendo ad un'allarmante scomparsa della biodiversità genetica agricola: le varietà antiche e preziose sono oggi sempre più rare a discapito delle poche varietà della grande distribuzione, selezionate per la coltivazione intensiva e l'utilizzo di metodi non sostenibili.

Questi prodotti di un agricoltura irresponsabile fanno si che le varietà locali, antiche, selezionate di orto in orto per qualità organolettiche, resistenza alle fitopatologie ed alle condizioni climatiche del luogo di provenienza, vadano scomparendo portando con loro un'eredità preziosa.

“Cercatori di Semi” nasce dalla consapevolezza dell'importanza degli ecotipi locali ed a difesa di questi. Per l'Associazione è fondamentale fare qualcosa sia per rispetto della storia contadina italiana che per garantire alle generazioni future il diritto di poter usufruire di quel sempre più raro patrimonio naturale rappresentato da antichi ortaggi.

Pertanto

-coltivano per salvare i semi che riposano nella loro banca;

-promuovono la biodiversità attraverso la divulgazione delle tecniche per produrre e conservare le sementi in proprio, come le guide periodiche (davvero interessanti) che si possono scaricare gratuitamente

vai alla pagina delle guide;

-mettono a disposizione sementi rare e antiche a chiunque ne faccia richiesta: per le associazioni e le scuole a livello gratuito, per i privati con la vendita.

Al link https://blog.terranuova.it/News/Agricoltura/Cercatori-di-semi-un-aiuto-allabiodiversita intervista a Pietro Segatta, presidente dell’associazione.

Civiltà Contadina

https://www.civiltacontadina.it

Civiltà Contadina è una Organizzazione di Volontariato no profit (Onlus) nata per contrastare la perdita di biodiversità anche culturale a cui il mondo contadino italiano è rimasto esposto in seguito alle profonde trasformazioni socioeconomiche avvenute a partire dagli anni 60 del secolo scorso. Infatti, non solo è stato gradualmente sostituito il modello agricolo contadino con un modello agro-industriale omologante e semplificato, fortemente dipendente dalla chimica di sintesi e basato sull’impiego di sementi ibride selezionate dall’industria sementiera, ma si sono perse varietà colturali e saperi secolarizzati.



Commenti